Nino Rota e l’ossimoro musicale
Durante una intervista televisiva il compositore Nino Rota disse che, quando Fellini chiedeva una colonna sonora, spesso richiedeva una musica che fosse allegra ma, al tempo stesso, triste e malinconica. Ottenere un risultato simile non è cosa facile e pochi autori, nella storia della Musica, sono riusciti ad ottenere questa sorta di ossimoro musicale. Generalmente i compositori utilizzano le caratteristiche emozionali dell’armonia, utilizzando le tonalità minori per le musiche più malinconiche. Ma non è sempre così. In alcuni casi il procedimento è inverso con musiche in tonalità maggiore ma con sapore di tristezza e talvolta addirittura di disperazione. In entrambi i casi la composizione risulta molto complessa e spesso non legata a particolari procedimenti compositivi ma a misteriose costruzioni delle melodie, del ritmo e dell’accostamento di particolari armonie. Le musiche di Nino Rota sono particolarmente ricche di questi ossimori musicali e per questo motivo risultano particolarmente efficaci nelle colonne sonore dei film felliniani. Tra gli esempi più evidenti ci sono il tema principale di Amarcord e la musica della passerella di 8 e mezzo. All’ascoltatore sensibile, queste musiche risultano particolarmente affascinanti perché evocano sensazioni contrastanti. Tra i procedimenti compositivi che amplificano questo effetto c’è l’uso sapiente del cromatismo melodico e l’uso di armonie non presenti nella scala di riferimento armonico (come, ad esempio, il sesto grado abbassato). Questo ossimoro musicale si trova in diversi autori nella storia della Musica. Nella produzione di Gustav Mahler, ad esempio, si ritrovano spesso contrasti di questo genere, anche molto intensi. A questo proposito si dice che il compositore attribuisse alle musiche dei Luna Park una particolare tragicità, avendoli frequentati in periodi particolarmente tristi della sua vita. E, analogamente, è risaputa la particolare attrazione che Fellini aveva per il mondo del circo e degli artisti di strada.
Nella letteratura musicale esistono anche ossimori inversi con musiche che, secondo la tradizione, dovrebbero essere di effetto malinconico, in tonalità minore, ma che rivelano un risultato emozionale opposto. Si pensi, ad esempio, alla Marcia alla turca di Mozart o, in genere, a molte melodie di tradizione popolare.
In conclusone, gli ossimori musicali sono particolarmente affascinanti perché creati da una particolare sensibilità del compositore e spesso slegati da procedimenti classificabili o riproducibili. Gli ossimori sembrano musiche che appartengono solamente al compositore che li ha creati e il loro colore specifico identificano il compositore stesso, lo caratterizzano e lo rendendono inimitabile.
Oltre ai già citati Rota, Mahler e Mozart, ossimori musicali si possono riscontrare anche nelle musiche di Puccini, Shostakovic e in altri autori della letteratura musicale dell’est europeo.
Risultano molto presenti nelle musiche della tradizione popolare ma anche in molte musiche jazz, soprattutto nel blues, nella musica sudamericana e, in alcuni casi, anche nel Pop e nel Rock’n Roll.